Giorgio Seveso

Domenica Regazzoni: uno sguardo poetico tra modernità e tradizione

Mi pare evidente come questo lavoro dedicato da Domenica Regazzoni alle poesie e soprattutto alla figura complessiva della Pozzi, alla sua anima totale, avvertita nei suoi aspetti più lirici ma anche più esistenziali, abbia soprattutto percorso la via di un tale comune sentimento, diviso tra l’ansia e la speranza, tra l’allarme e la gioia… Questi fogli risentono con evidenza di un’ispirazione emozionata, di una pena e di una turbamento complessivi e diffusi; risentono di un’aura generale e pervasiva che, trascorrendo dalle combinazioni delle parole a quelle dei sentimenti, così, semplicemente, si direbbe “in presa diretta”, è capace di volgersi in gesto quasi medianico della mano. Una mano che s’aggroviglia e poi si scioglie in velature aspre o dolci dei timbri, in graffi delle punte o in slargamenti sensuosi d’acquarello come il pennino di un sismografo interiore e segreto.
Dunque questi pastelli e questi dipinti sono in sostanza le immagini di un lungo gesto d’amore, sono l’omaggio ad una presenza che- come abbiamo visto- costituisce più un riconoscimento che una scoperta... In arte, la natura della forma è intimamente connessa alla natura del contenuto, anzi che la forma è il contenuto espresso, e che dunque ogni forma artistica compiutamente coerente a se stessa e qualitativamente risolta possiede, agli occhi di chi non segua per partito preso le estetiche o le filosofie alla moda, pari dignità e pari “attualità” appunto artistiche.
... Le sue nature morte e, soprattutto, le tele e i fogli di figure femminili, nella loro partecipata e penetrante allusività emozionale, sono difatti la suggestiva testimonianza di un mondo poetico che ha tutta la densità di una persuasiva e quasi prematura maturità. Sono l’esito di un’elaborazione di linguaggio che s’avverte soda e fortemente consapevole, fortemente sentita.
La sua è una pittura che funziona, e che funziona bene. Una pittura di coraggiosa presenza naturalistica, in cui la forma e i modi della descrizione sono già in sé il portato di sentimenti ed emozioni liricamente eloquenti: qualcosa che per la sua intima autenticità sfugge ai rischi della retorica o all’enfasi letteraria.

"All’insegna del pesce d’oro" di Vanni Scheiwiller